Lesioni midollo spinale, Vitamina D utile contro depressione e astenia



Nei pazienti con lesioni del midollo spinale e livelli insufficienti di vitamina D, la supplementazione vitaminica è in grado di migliorare la sintomatologia depressiva e da astenia (ma non la forza muscolare)
 
Inoltre, in questi pazienti, i punteggi relativi alla severità del dolore percepito sono significativamente migliori, dal punto di vista statistico, quando si assumono supplementazioni di vitamina D a dose elevata anziché a dose ridotta.
 
Queste le conclusioni di uno studio presentato alla fine del mese scorso in occasione dei lavori annuali del congresso AAPMR (American Academy of Physical Medicine and Rehabilitation), tenutosi a New Orleans.
 
L’esistenza, in letteratura, di studi che hanno documentato un innalzamento del rischio di insufficienza vitaminica D 4-5 volte superiore nei pazienti affetti da lesioni del midollo spinale, rispetto alla popolazione generale, ha sollecitato l’implementazione di questo studio, che ha voluto esaminare l’effetto della supplementazione di vitamina D sul dolore, l’umore e la sintomatologia depressiva in questi pazienti.
 
A tal scopo, i ricercatori hanno reclutato 20 pazienti con lesione acuta del midollo spinale e 22 con lesione cronica del midollo. Tutti i pazienti reclutati nello studio presentavano, al reclutamento, livelli di 25(OH)D
 
Questi sono stati randomizzati, rispettivamente, al trattamento per 6 mesi con una dose normale giornaliera di vitamina D (800 UI), oppure con dose elevata di vitamina D. La supplementazione in quest’ultimo gruppo è stata adattata sulla base dei livelli ematici iniziali dei pazienti: se i livelli ematici di partenza di questa vitamina era compresi, all’inizio dello studio, tra 20 e 30 mg/mL, si procedeva alla supplementazione per 6 mesi con dosi giornaliere di vitamina D pari a 2.000 UI. Per livelli vitaminici di partenza
 
Gli outcome considerati nello studio erano rappresentati dai punteggi dinamometrici, nonchè dai punteggi ottenuti al Beck Depression Inventory (BDI), al the Modified Fatigue Impact Scale, al the Brief Pain Inventory (BPI), strumenti utilizzati per quantificare, rispettivamente, la sintomatologia depressiva, quella astenica e quella algica riferite dai pazienti. Le rilevazioni di questi valori sono state effettuate dai ricercatori sia all’inizio dello studio che dopo, rispettivamente, 1, 3 e 6 mesi dall’inizio del trattamento di supplementazione.
 
Analizzando i risultati principali, è emerso che, durante il follow-up dello studio, tutti i pazienti hanno sperimentato un incremento significativo dei livelli medi di 25(OH)D (p<0,01).
 
Tuttavia il gruppo sottoposto a supplementazione vitaminica D ad alto dosaggio è risultato associato ad un maggior incremento numerico (e statisticamente significativo) dei punteggi BPI (espressione della riduzione della sintomatologia dolorosa) rispetto al gruppo supplementato con dosi vitaminiche nella norma (p=0,034).
 
Inoltre, a fronte della osservazione di un vantaggio in termini del miglioramento dei punteggi BDI a 3 mesi nei pazienti supplementati con dosi elevate di vitamina D, è stata documentata una perdita del beneficio a 6 mesi.
 
La supplementazione vitaminica non ha sortito benefici, invece, in termini di miglioramento dei punteggi dinamometrici, indipendentemente dal dosaggio vitaminico impiegato.
 
Nel commentare i risultati, gli autori hanno riconosciuto alcuni limiti intrinseci del loro lavoro, quali il numero ridotto di pazienti reclutati e la perdita di alcuni pazienti nel corso del follow-up.
 
Ciò nonostante, nessun paziente ha sperimentato l’insorgenza di eventi avversi seri e l’evento avverso più comune associato alla supplementazione vitaminica è risultato essere la stipsi.
 
In conclusione, i risultati di questo studio dovrebbero convincere i medici ad introdurre come intervento di routine la misurazione dei livelli di vitamina D nei pazienti affetti da lesioni del midollo spinale e incoraggiare la supplementazione vitaminica in quelli con livelli ridotti nel sangue.
La supplementazione di vitamina D sembra configurarsi, pertanto, come un intervento sicuro e in grado di migliorare la sintomatologia da astenia e quella depressiva che sono predominanti nella popolazione di pazienti con lesioni del midollo spinale.
 
Data la natura preliminare di questo studio, che necessita di conferme provenienti da trial prospettici di dimensioni numeriche appropriate, e data la necessità delle indispensabili approvazioni delle autorità regolatorie, non è ancora possibile suggerire alcuna indicazione terapeutica allo stato attuale in questo contesto.
 
Bibliografia
American Academy of Physical Medicine and Rehabilitation (AAPMR) 2016 Annual Assembly. Abstract S153. Presented October 21, 2016.
Leggi