Livelli di vitamina D e attività autoimmunitaria contro la tiroide



I risultati di uno studio caso-controllo pubblicato sulla rivista Endocrine Practice (1) hanno documentato come la condizione di ipovitaminosi D si associ ad un incremento del titolo degli anticorpi contro il recettore dell’ormone tireostimolante (TSH) nei pazienti affetti da malattia di Graves (GD). Ciò suggerisce l’esistenza di un possibile legame tra lo status vitaminico e l’incremento dell’attività autoimmunitaria contro la tiroide osservata in questi pazienti, nonchè un possibile razionale di supplementazione vitaminica da verificare in studi successivi.

E’ noto come uno degli effetti extrascheletrici della vitamina D consista nella sua capacità di regolare la risposta immunitaria.

“Dati epidemiologici suggeriscono come il deficit di vitamina D possa rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie autoimmunitarie come il lupus eritematoso sistemico, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, le malattie infiammatorie croniche dell’intestino e il diabete di tipo 1 – ricordano gli autori dello studio”.

La GD è una tiroidite ad eziologia autoimmunitaria, caratterizzata per l’attivazione di autoanticorpi contro il recettore del TSH, con conseguente sovrapproduzione di ormone tiroideo. L’eziologia e la patogenesi di questa condizione sono ancora sconosciute, anche se alcuni studi hanno documentato la presenza del recettore della vitamina D (VDR) nelle cellule follicolari tiroidee di ratto – a suggerire un possibile coinvolgimento di calcitriolo, la forma attiva della vitamina D [1,25(OH)2D] nella funzione tiroidea (2). Più recentemente, inoltre, è stato dimostrato come i pazienti affetti dalla tiroidite di Hashimoto, un’altra tiroidite ad eziologia autoimminitaria, presentino bassi livelli ematici di idrossivitamina D [25(OH)D] (3).

Pertanto, in assenza di dati certi sulla relazione esistente tra vitamina D e la GD, è stato concepito questo studio, avente l’obiettivo di determinare se l’incremento del titolo di anticorpi contro il recettore del TSH fosse associato effettivamente con il deficit vitaminico D in questi pazienti.
A tal scopo, sono stati reclutati nello studio 70 pazienti con ipertiroidismo non trattato e incrociati con 70 volontari sani.

L’età media dei pazienti era pari a 33,9 anni (±12,1), mentre quella dei controlli era pari a 31,8 anni (±8,4). In tutti i pazienti inclusi nello studio era stata posta diagnosi di GD.

Per valutare lo status vitaminico; sono stati esaminati i livelli di 25(OH)D sia nei pazienti affetti da GD che nei controlli sani e i risultati hanno mostrato che i livelli di 25(OH)D erano significativamente più bassi nei pazienti affetti da GD e positivi per la presenza di anticorpi contro il recettore del TSH rispetto ai pazienti negativi e ai controlli sani (p<0,05). In particolare, considerando il valore cut-off di 25(OH)D di 50 nmol/L per definire la condizione di deficit vitaminico, i risultati hanno mostrato che il tasso di ipovitaminosi D nei pazienti con GD positivi per la presenza di anticorpi contro il recettore del TSH era superiore in modo statisticamente significativo rispetto ai controlli sani. Questi risultati suggeriscono che un titolo elevato di anticorpi contro il recettore del TSH si associa ad uno stato vitaminico ridotto.

Lo studio, al contrario, non ha documentato l’esistenza di correlazioni significative tra i livelli di 25(OH)D e quelli degli ormoni tiroidei FT3, FT4 nonché del TSH. Inoltre non è stata dimostrata anche l’esistenza di un’associazione tra i livelli di 25(OH)D e il titolo di anticorpi contro il recettore del TSH nel gruppo di pazienti affetti da GD e negativi per la presenza di anticorpi contro il recettore del TSH.

Nel complesso, i risultati dello studio mostrano come bassi livelli di 25(OH)D siano inversamente correlati con il titolo di anticorpi contro il recettore del TSH, a suggerire l’esistenza di un possibile legame tra lo status vitaminico e l’aumento dell’autoimmunità tiroidea nei pazienti affetti da GD.

Al contempo, lo studio non ha documentato l’esistenza di un’associazione tra i livelli degli ormoni tiroidei FT3, FT4 e quelli di 25(OH)D, ad indicare che lo status vitaminico non è associato con la funzione tiroidea nei pazienti affetti da GD.

In ragione della natura osservazionale dello studio, non è dato ancora di sapere se esista una relazione causa-effetto tra il titolo di anticorpi anti recettore del TSH e i bassi livelli di 25(OH)D rilevati. Sono necessari, pertanto, studi longitudinali o trial clinici randomizzati in grado di determinare la natura di tale correlazione.

Zhang H et al. Low Vitamin D Status Is Associated With Increased Thyrotropin-Receptor Antibody Titer in Graves Disease. Endocr Pract.2015;21(3):258-263.
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