Cosa è la vitamina D?



Cosa è la vitamina D: una domanda che, nell’ultimo decennio, si sono poste sempre più persone. Non è facile però districarsi nella giungla di informazioni disponibili: Google, il principale motore di ricerca, offre, nella sola lingua italiana, circa 180milioni di risposte.

Facciamo dunque chiarezza.

La Vitamina D è un nutriente essenziale per il nostro organismo: il suo ruolo principale è quello di garantire l’efficiente assorbimento del calcio da fonti alimentari nelle ossa, tuttavia gli studi hanno evidenziato l’importanza degli effetti di questa sostanza sia a livello scheletrico che extra-scheletrico.

 

Vitamina D: perché ci sono tanti nomi?

Quando ci si chiede cosa è la vitamina D ci si scontra inevitabilmente con diversi nomi. Questo perché “vitamina D” è un termine che, in realtà, comprende un insieme di molecole con differente attività biologica. Il metabolita attivo della vitamina è l’1,25-diidrossicolecalciferolo o calcitriolo, che viene prodotto attraverso una serie di passaggi enzimatici a partire dalle due forme principali di vitamina D, il colecalciferolo o vitamina D3, e l’ergocalciferolo, o vitamina D2. Il colecalciferolo (vitamina D3), deriva dal colesterolo ed è sintetizzato dagli organismi animali, mentre l’ergocalciferolo (vitamina D2) deriva dall’ergosterolo ed è presente nei vegetali.

 

La vitamina del sole

Come sottolineato anche dal suo “soprannome”, vitamina del sole, la fonte primaria di vitamina D è proprio la nostra grande stella: la pelle, esposta ai suoi raggi converte i precursori di questa sostanza nella forma utile al nostro organismo. Ben l’80% del fabbisogno fisiologico segue questa via. Il rimanente proviene della dieta. Contengono quantità significative di vitamina D: il pesce (per esempio merluzzo, salmone, sardine e tonno), il tuorlo d’uovo, i latticini e i funghi esposti al sole.

 

Vitamina D: il comportamento di ciascuno fa la differenza

Alimentarsi con cibi contenenti vitamina D e stare all’aperto un’ora al giorno, con mani, braccia o viso scoperti, è sufficiente per una normale produzione e dunque per salvaguardare la salute. Tuttavia, se un comportamento virtuoso è in grado di farci fare scorta di questo prezioso nutriente, uno scorretto può al contrario compromettere la capacità fisiologica di giovarsi di questa preziosa sostanza: l’abuso di alcol e l’elevato dosaggio di alcuni farmaci ne riducono infatti l’assorbimento e l’attivazione/produzione.