Dermatite atopica, bene supplementazione vitamina D a dosi elevate come adiuvante terapia



Il raggiungimento di livelli sierici di 25(OH)D >20 ng/ml, in aggiunta alla terapia standard, è condizione sufficiente per indurre una riduzione della severità di dermatite atopica (punteggio SCORAD). Questo il responso di un trial clinico pubblicato su International Journal of Dermatology.
 
Razionale dello studio
La patofisiologia della dermatite atopica (AD) presuppone l’esistenza di interazioni multipletra fattori genetici, alterazioni immunologiche a carico della barriera cutanea e l’ambiente esterno.
La presenza di alterazioni del sistema immunitario innato rappresenta una delle cause principali di incremento della suscettibilità alle infezioni virali e batteriche; ciò complica il decorso di malattia in un sottogruppo di pazienti con AD.
 
Il trattamento standard dell’AD prevede il ricorso di steroidi per via topica, di sostituti del sapone e di emollienti. Ciò nonostante, il controllo dei pazienti con AD potrebbe essere difficile da raggiungere in alcuni casi, la qual cosa suggerisce l’esistenza di altri fattori associati.
 
E’ recente la dimostrazione, in alcuni studi pubblicati, di un ruolo della vitamina D nel sistema immunitario: questa, infatti, avrebbe effetti immunomodulatori sia sul sistema immunitario innato che in quello adattativo.
 
A livello cutaneo, la vitamina D induce la produzione di peptidi antimicrobici, come catelicidina, espressi dalle cellule cutanee come cheratinociti e monociti, che induce la risposta dell’ospite, caratterizzata dal rilascio di citochine, da fenomeni di chemiotassi, angiogenesi e riepitelizzazione.
 
Ipotesi e disegno dello studio
I ricercatori hanno voluto verificare la fondatezza dell’ipotesi di un miglioramento della risposta ai trattamenti standard nei pazienti con AD grazie ad un intervento di supplementazione vitaminica D, in ragione degli effetti immunomodulatori positivi esercitati dalla vitamina a livello cutaneo.
 
E’ stato allestito, pertanto, un trial clinico randomizzato e controllato vs. placebo, in doppio cieco, che ha incluso 65 pazienti con AD (in base ai criteri Hanifin–Rajka criteria e ai criteri di severità di malattia (punteggio SCORAD).
I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi, uno sottoposto a supplementazione vitaminica D3 (5.000 UI/die) (n=33) e l’altro a placebo (n=32), in aggiunta alla terapia standard per AD (steroidi per via topica, sostituti del sapone ed emolliente) durante un periodo pari a 3 mesi.
 
Risultati principali
Cinquantotto pazienti su 65 sono stati inclusi nell’analisi. Alla fine del periodo di intervento, il gruppo trattato ha raggiunto livelli più elevati di 25(OH)D (p<0,001). Alla 12esima settimana, quelli che presentavano livelli sierici di 25(OH)D >20 ng/ml indipendentemente o meno dall’intervento di supplementazione, hanno presentato un punteggio SCORAD più basso rispetto a quelli con livelli di 25(OH)D
 
L’80% dei pazienti con livelli sierici Livelli di vitamina D ≥20 ng/ml associati con la terapia basale hanno fortemente favorito la remissione di AD (p=0,03).
Da ultimo, non sono state documentate differenze significative tra pazienti con livelli sierici di vitamina D ≥20 ng/ml vs. ≥30 ng/ml.
 
Riassumendo
In base ai risultati di questo trial, la vitamina D dovrebbe essere considerata come un adiuvante efficace nel trattamento dell’AD.
 
Il raggiungimento di livelli sierici di 25(OH)D >20 ng/ml, in aggiunta alla terapia standard, è sufficiente ad assicurare una riduzione del punteggio SCORAD di severità di malattia in pazienti con AD.
 
La dose somministrata nel campione di pazienti del trial si è dimostrata sicura ed efficace nel raggiungere la sufficienza vitaminica D in 3 mesi.
 
Sono necessari studi ulteriori per stabilire il rapporto costo-beneficio della determinazione sierica dei livelli di 25(OH)D in pazienti con AD, prevalentemente in quelli con cattiva risposta al trattamento standard o con recidive di malattia.
 
Bibliografia
S anchez-Armend ariz K et al. Oral vitamin D3 5000 IU/day as an adjuvant in the treatment of atopic dermatitis: a randomized control trial. International Journal of Dermatology 2018