Livelli di vitamina D, paradontosi e diabete di tipo 2, quale legame?



Uno studio recentemente pubblicato su BMJ Open Diabetes Research & Care ha approfondito i legami noti esistenti tra le infezioni gengivali, la carenza di vitamina D e il diabete, esaminando, per la prima volta, gli effetti congiunti della paradontosi e della carenza di vitamina D sul diabete.
 
Diabete e paradontosi: il ruolo della vitamina D
Gli autori di questo studio sono partiti dalla paradontosi in quanto studi precedentemente pubblicati hanno dimostrato che il diabete aumenta il rischio di questa malattia orale, che altro non è che una malattia infiammatoria indotta da batteri che può danneggiare il tessuto molle e l’osso.
 
Tale relazione è bidirezionale, nel senso che la paradontosi rende anche più complessa la gestione del diabete tipo 2.
 
Perchè la vitamina D sembra essere importante in questo contesto?
“Sappiamo – scrivono gli autori dello studio – che la vitamina D non è solo utile per la salute dell’osso ma è dotata anche di effetti antimicrobici e anti-infiammatori. E’ ipotizzabile, pertanto, che livelli sufficienti di vitamina D possono ridurre l’infiammazione e influenza la flora microbica legata alla paradontosi”.
Non solo: oltre all’azione anti-infettiva e anti-infiammatoria, alcuni studi hanno dimostrato che i recettori della vitamina D sembrano essere direttamente associati con la paradontosi.
Di qui il nuovo studio, che si è proposto di studiare gli effetti congiunti dei livelli sierici di 25(OH)D e della paradontosi sull’insulino-resistenza (HOMA-IR, il pre-diabete e il diabete tipo 2).
 
Disegno dello studio
I ricercatori si sono serviti dei dati NHANES (National Health and Nutrition Examination Survey) relativi al biennio 2009-2010, restringendo il campo agli adulti di età superiore a 30 anni, eleggibili a visita odontoiatrica, e dei quali erano disponibili i dati relativi alle misurazioni della glicemia a digiuno e dell’insulina.
 
Il campione in esame era rappresentato da pazienti affetti (n=1.631) e non affetti (n=1.369) da diabete tipo 2.
I ricercatori hanno effettuato, pertanto, un’analisi di regressione logistica multivariabile, esaminando i seguenti effetti congiunti: 1) insufficienza vitaminica D (<50 nmol/L) e paradontosi moderata-severa (VD+PD+); 2) insufficienza vitaminica D e paradontosi lieve o assente (VD+PD-); 3) sufficienza vitaminica (>50 nmol/L) e paradontosi (VD-PD+),in confronto con un gruppo di soggetti non esposti a vitamina D e a paradontosi (VD-PD-).
 
Risultati principali
L’effetto congiunto della carenza di vitamina D e della presenza di paradontosi (VD+PD+) è risultato significativamente associato al diabete: OR=2,83 (IC95%=1,34 – 5,96) e OR=1,98 (IC95%=1,04 – 3,76), rispettivamente.
 
Comunque l’effetto congiunto dei due fattori sopra indicati è risultato più attenutato quando si prendeva in considerazione l’insulino-resistenza HOMA-IR=4,17: OR=1,57 (IC95% 0,97 – 2,55). La condizione di pre-diabete. Invece, non è risultata associata con né l’uno né l’altro dei due fattori.
 
Implicazioni dello studio
I dati di questo studio hanno dimostrato che, presi separatamente, la paradontosi e la carenza di vitamina D sono in grado di aumentare il rischio di diabete tipo 2. I ricercatori hanno anche osservato che, quando i due fattori sono messi in combinazione, il rischio è maggiore della somma degli effetti individuali.
 
In ragione dell’aumento della prevalenza di paradontosi e della condizione di deficit vitaminico D, pertanto, le conclusioni dello studio sono particolarmente intriganti in quanto, se confermate, potrebbero aprire la strada ad un nuovo approccio al trattamento dei pazienti con diabete tipo 2 e paradontosi, basato su un apporto crescente di vitamina ai livelli suggeriti.
 
Bibliografia
Zuk AM et al. Joint effects of serum vitamin D insufficiency and periodontitis on insulin resistance, pre-diabetes, and type 2 diabetes: results from the National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) 2009–2010
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