Meno fratture con aggiunta di calcio e vitamina D alla terapia ormonale sostitutiva



La sola terapia ormonale sostitutiva (HRT) a base di estrogeni potrebbe non essere sufficiente per ridurre l’incidenza di fratture nelle donne in post menopausa e, per questo motivo, dovrebbe essere combinata alla supplementazione di calcio e vitamina D. A dimostrarlo è una nuova analisi della Womens’s Health Initiative, pubblicata sulla rivista Menopause.

Lo studio, condotto dai ricercatori dell’Università della California, ha mostrato che la supplementazione di vitamina D o calcio, o la sola terapia ormonale sostitutiva, somministrate separatamente, non sono sufficienti per ridurre il rischio di fratture, ma l’assunzione combinata dei trattamenti ha un effetto sinergico e riduce significativamente il rischio di fratture dell’anca.

Si tratta di un’analisi di uno studio precedente che aveva arruolato complessivamente più di 16mila donne in terapia con diversi regimi HRT (0,625 mg di estrogeni coniugati da soli, o combinati a 2,5 mg/die di medrossiprogesterone acetato), 1000 mg di calcio più 400 IU di vitamina D3 al giorno, o placebo. Le donne avevano un’età compresa tra i 50 e i 79 anni e provenivano da 40 centri negli Stati Uniti. Il follow up medio era di 7,2 anni.

L’effetto della supplementazione di vitamina D e calcio era più marcato nelle donne assegnate alla terapia HRT (HR 0,59), rispetto alle donne assegnate al placebo. Allo stesso modo, l’effetto della terapia HRT sulla riduzione delle fratture dell’anca era superiore nelle donne assegnate alla supplementazione di vitamina D e calcio (HR 0,43), rispetto alle donne assegnate al placebo (0,87).

Diversamente dall’effetto sulla riduzione del numero di fratture, gli esperti non hanno trovato un effetto sinergico dei tre trattamenti per quanto riguarda la densità minerale ossea a livello di anca o della spina dorsale.

Come spiegano gli esperti, i risultati suggeriscono che le donne in postmenopausa che ricevono estrogeni dovrebbero essere trattate anche con vitamina D e calcio per ridurre il rischio di fratture. La supplementazione di calcio, però, potrebbe aumentare il rischio di calcoli renali e per questo gli esperti raccomandano una dose non superiore ai 1200 mg e a 600-800 IU di vitamina D, in combinazione con la terapia HRT.

Robbins, John A. et al., Women’s Health Initiative clinical trials: interaction of calcium and vitamin D with hormone therapy, Menopause, doi: 10.1097/GME.0b013e3182963901

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