Recupero artroplastica ginocchio, quanta vitamina D supplementare?



E’ sufficiente supplementare per 24 mesi pazienti adulti già sottoposti ad intervento di sostituzione articolare totale di ginocchio con dosi standard di vitamina D (800 UI/die), anziché ricorrere a dosi più elevate (2.000 UI/die), per favorire il recupero post-operatorio ed inibire la progressione della gonartrosi nel ginocchio controlaterale.

 

Queste le conclusioni di un trial clinico randomizzato e controllato vs. placebo, recentemente pubblicato sulla rivista RMD Open – Rheumatic & Musculoskeletal Diseases,  che suffagano un possibile ruolo della supplementazione vitaminica D in questo contesto.

 

Vitamina D e osteoartrosi: le prove di una possibile associazione

In letteratura esistono già da tempo studi epidemiologici che suggeriscono che l’incremento di assunzione di vitamina D e la presenza di livelli più elevati di 25(OH)D circolante potrebbero prevenire la progressione strutturale di gonartrosi.

 

“Il beneficio potenziale è stato attribuito ad un effetto diretto della vitamina D sulle cellule cartilaginee – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio, stando a studi preliminari in vitro”.

 

Tuttavia, tutti i 3 trial clinici recenti che hanno valutato la progressione radiografica in pazienti con gonartrosi sintomatica non sono stati in grado di dimostrare alcun beneficio sugli outcome radiografici con la supplementazione vitaminica D rispetto al placebo.

 

E’ stato dimostrato, peraltro, che la vitamina D potrebbe avere un effetto benefico sul muscolo che circonda l’articolazione affetta da OA. “Tale ipotesi – spiegano i ricercatori – è suffragata dalla presenza del recettore della vitamina D, come pure dalle evidenze provenienti da alcuni trial clinici che suggeriscono come la supplementazione giornaliera di 800 UI di vitamina D in adulti ultra65enni a rischio di ipovitaminosi D migliora la funzione degli arti inferiori e riduce il rischio di cadute e delle relative fratture”.

 

Dal momento che il deficit vitaminico D è comune negli individui affetti da gonartrosi e che la gonartrosi sintomatica è associata ad un raddoppiamento del rischio di cadute e di fratture al femore, la supplementazione di vitamina D potrebbe avere rilevanza clinica in questi pazienti.

 

Lo studio: obiettivi e disegno

Gli obiettivi primari dello studio (il primo, a detta degli autori, ad aver testato per primo il beneficio delle vitamina D sulla prevenzione delle cadute o il recupero dopo artroplastica unilaterale del ginocchio in pazienti con gonartrosi severa) sono stati quello di esaminare se la supplementazione di 2.000 UI/die di vitamina D fosse in grado di migliorare la sintomatologia (dolore e funzione) nel ginocchio operato, di ridurre le cadute e di rallentare la progressione della sintomi nel ginocchio controlaterale, rispetto ad una dose standard di 800 UI/die.

 

Degno di nota nell’analisi del protocollo del trial è il fatto che non sia stato incluso nel disegno dello studio un gruppo placebo: a tal riguardo i ricercatori hanno motivato tale assenza con la richiesta esplicita del Comitato Etico che il gruppo di confronto fosse rappresentato da pazienti supplementati con dosi standard di vitamina D, al fine di assicurare la compliance alle raccomandazioni correnti, in ragione del rischio elevato di cadute e di fratture al femore negli anziani affetti da gonartrosi.

 

Quanto all’utilizzo del dosaggio di 2.000 UI/die da mettere a confronto con il dosaggio standard di vitamina D da supplementare, i ricercatori hanno motivato tale scelta in base ad osservazioni già presenti in letteratura che avevano documentato la maggiore efficacia della dose elevata rispetto a quella standard nel rendere possibile uno shift ad un range terapeutico target di 24-30 ng/ml, considerato più appropriato per perseguire i benefici attesi dalla supplementazione in questo contesto (inibizione della progressione di gonartrosi, prevenzione rischio cadute e fratture).

 

Sono stati reclutati soggetti adulti di età uguale o superiore a 60 anni, sottoposti ad artroplastica unilaterale del ginocchio a causa di una gonartrosi severa, randomizzati, a 6-8 settimane dall’intervento chirurgico, a supplementazione giornaliera con 2.000 UI/die o con 800 UI/die di vitamina D.

 

Gli endpoint primari erano rappresentati dalla sintomatologia (punteggi WOMAC relativi ai domini “dolore” e “funzione”), valutata sia all’inizio dello studio che dopo 6, 12, 18 e 24 mesi in entrambi i ginocchi, nonché dal tasso di cadute a 24 mesi.

 

Tra gli outcome secondari considerati vi sono stati, invece, la valutazione delle performance da seduti o in posizione eretta, la velocità del passo, l’attività fisica e la progressione radiografica di OA nel ginocchio non operato.

 

Su 237 partecipanti allo studio, 137 sono stati sottoposti a supplementazione con 2.000 UI/die di vitamina D e 136 con dosi standard (800 UI/die).

 

Risultati principali

Mentre la sintomatologia è migliorata in modo significativo nel ginocchio operato ed è rimasta stabile nel ginocchio controlaterale nel tempo, la supplementazione a dosi elevate di vitamina D non ha dato benefici superiori rispetto a quella standard, considerando tanto gli endopoint primari quanto quelli secondari.

 

Il tasso di cadute a 24 mesi, ad esempio, è risultato simile tra i 2 gruppi (1,05 con 2.000 UI e 1,07 con 800 UI/die) (p=0,84) come pure la progressione radiografica di OA nel ginocchio controlaterale (30,5% di pazienti con 2.000 UI e 31,3% di pazienti con 800 UI) (p=0,84).

 

Le implicazioni dello studio

Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ricordato come il loro sia stato “…il quinto di una serie di trial clinici randomizzati sulla supplementazione di vitamina D in pazienti con gonartrosi sintomatica”.

 

“La novità di questo trial rispetto ai precedenti – continuano – risiede nel fatto che in questo studio sono stati presi in considerazione pazienti più anziani (età media 70 anni) rispetto a soggetti relativamente più giovani (53-64 anni) e non ancora necessitanti di chirurgia, come nei 4 trial precedenti”.

 

Altra peculiarità dello studio risiede nell’aver analizzato singolarmente la sintomatologia WOMAC percepita, distinguendo tra ginocchio operato e non operato, allo scopo di rendere possibile sia lo studio del recupero del ginocchio operato quanto la progressione della sintomatologia nel ginocchio controlaterale.

 

Bibliografia

Bischoff-Ferrari HA et al. Recovery after unilateral knee replacement due to severe osteoarthritis and progression in the contralateral knee: a randomised clinical trial comparing daily 2000 IU versus 800 IU vitamin D. RMD Open. 2018 Jul 9;4(2):e000678. doi: 10.1136/rmdopen-2018-000678. eCollection 2018