Vitamina D riduce rischio aborti spontanei



Le donne andate incontro ad aborto spontaneo hanno una maggior probabilità di portare a termine successivamente la gravidanza e di avere un bambino se mostrano livelli adeguati di vitamina D.
Sono questi le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su Lancet Diabetes and Endocrinology che suggeriscono come la vitamina D possa giocare un ruolo protettivo durante la gravidanza.
 
Ruolo della vitamina D in gravidanza
Il feto umano non può sopravvivere senza i meccanismi di tolleranza immunitaria materna: la vitamina D potrebbe essere implicata nel rischio di aborti spontanei in virtù delle sue capacità di immunomodulazione e di un suo ruolo nel funzionamento della risposta immunologica materno-fetale. Per quanto le evidenze siano confliggenti, esistono numerosi studi che documentano l’esistenza di un’associazione tra i livelli di vitamina D ed alcuni outcome avversi in gravidanza (pre-eclampsia, nascite sottopeso…)
 
Studi presenti in letteratura hanno già dimostrato come le pratiche di fertilizzazione in vitro abbiano maggiori probabilità di successo nelle donne che presentano livelli elevati di vitamina D.
 
La presenza, invece, di evidenze limitate sul legame esistente tra i livelli di vitamina D e i tassi di gravidanza/aborti spontanei nelle donne sottoposte a queste tecniche, ha sollecitato la messa a punto di questo nuovo studio, che ha incluso 1.200 donne con storia di aborti spontanei. I ricercatori hanno esaminato i livelli di vitamina D di queste donne, desiderose di avere un bambino prima del concepimento e della nuova gestazione (misurazione a 8 settimane).
 
Riduzione rischio nuovi aborti spontanei al crescere livelli vitamina D
Dallo studio è emerso che, nelle donne in gestazione, a ciascun incremento di 10 ng/mL dei livelli di vitamina D prima del concepimento si associava una riduzione del 12% del rischio di aborto spontaneo. I ricercatori hanno anche osservato, però, che, all’ottava settimana di gestazione, i livelli di vitamina D non risultavano più legati al rischio di aborto spontaneo.
E’ stato anche osservato che le donne con livelli sufficienti di vitamina D (30 ng/mL) avevano una probabilità superiore al 10% di andare in gestazione e del 15% di dare alla luce un bambino rispetto a quelle con livelli vitaminici più bassi.
 
Inoltre, tra le donne che avevano concepito, a ciascun incremento di 10 ng/mL dei livelli di vitamina D pre-stato gravidico corrispondeva una riduzione percentuale del 12% di andare incontro ad aborto spontaneo.
 
Take home message dello studio
Pur sottolineando la necessità di attendere i risultati di nuovi studi per determinare se l’eventuale supplementazione vitaminica possa effettivamente ridurre il rischio di aborti spontanei nelle donne a rischio elevato, i dati dello studio suggerirebbero di effettuare un test per la valutazione dei livelli di vitamina D nelle donne con storia di aborto o sottoposte a pratiche di fertilizzazione assistita e di ottimizzare i livelli vitaminici in questione prima del concepimento.
 
Bibliografia
Mumford SL et al. Association of preconception serum 25-hydroxyvitamin D concentrations with livebirth and pregnancy loss: a prospective cohort study. Lancet Diabetes and Endocrinology (2018), epub ahead-of-print

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