3 motivi per cui un bambino può essere carente di vitamina D



La vitamina D è essenziale per promuovere l’assorbimento del calcio dall’intestino e il riassorbimento del calcio e del fosforo da parte del rene. È indispensabile per il deposito del calcio nelle ossa e per conferire loro la solidità e la resistenza che le caratterizzano. Studi recenti suggeriscono che la vitamina D promuove anche il funzionamento del sistema immunitario e alcune funzioni neuromuscolari.

Nei primi due anni di vita la carenza di vitamina D si manifesta con il rachitismo, espressione di inadeguata mineralizzazione dell’osso in crescita con deformazioni dello scheletro. Nelle età successive l’ipovitaminosi D si manifesta con debolezza muscolare, una netta diminuzione della densità ossea e un aumentato rischio di fratture.

Ma quali sono i principali fattori di rischio di carenza di vitamina D nei bambini?

 

Ridotta esposizione solare

La ridotta esposizione solare rappresenta il principale fattore di rischio di carenza di vitamina D nei nostri bambini. Motivo per cui gioco e attività fisica all’aria aperta dovrebbero essere maggiormente incoraggiati soprattutto durante la bella stagione, anche perché da novembre a febbraio l’inclinazione dei raggi ultravioletti è insufficiente a favorire la produzione di vitamina D.

E’ soprattutto nei periodi più freddi che va quindi valutata la situazione vitaminica ed eventualmente il ricorso alla profilassi.

Obesità

L’obesità rappresenta anch’essa un importante fattore di rischio di carenza di vitamina D perché quest’ultima è una vitamina liposolubile e come tale può essere “sequestrata” dal tessuto adiposo presente in grande quantità in un bambino obeso. Se poi consideriamo che solitamente i bambini obesi sono anche più sedentari e tendono a praticare meno attività fisica all’aria aperta rispetto ai coetanei normopeso, ecco che i due principali fattori di rischio di carenza di vitamina D si sommano.

Colore della pelle

Anche la pelle scura è un altro fattori di rischio di carenza di vitamina D.  La pelle scura richiede una maggiore esposizione al sole per produrre vitamina D: il pigmento della pelle agisce infatti da filtro naturale. Gli afro-americani sono per questo più a rischio di carenza di vitamina D e hanno bisogno fino a dieci volte di più di esporsi al sole per produrre la stessa quantità di vitamina rispetto a una persona dalla pelle bianca.