Pubblicato mercoledì 18 dicembre 2019
Il calcio è un componente fondamentale delle ossa della mamma e del feto ed è necessario per numerose funzioni fisiologiche. Questo minerale contribuisce a veicolare i messaggi all’interno e all’esterno delle cellule, aiuta i muscoli a contrarsi e contribuisce a mantenere i valori pressori nella norma. Inoltre, il calcio contenuto nei denti e nello scheletro funge da riserva nei periodi in cui il corpo ne richiede maggiori quantità, come in gravidanza.
La vitamina D è un’altra sostanza preziosa per la mamma e per il benessere del nascituro. Questa vitamina sembra avere un ruolo protettivo nei confronti del diabete gestazionale e della preeclampsia, inoltre, svolge un ruolo importante per l’assorbimento di alcuni elementi come il calcio e il fosforo ed è quindi indispensabile per una corretta mineralizzazione dello scheletro del feto.
Quali rischi legati alla carenza ci sono per il feto e il neonato?
La carenza di calcio durante la gravidanza mette a rischio la salute dell’osso del bambino e complica l’andamento della gravidanza, con conseguenze importanti per il feto.
La mancanza di vitamina D, combinata a quella di calcio durante la gravidanza e, soprattutto, durante l’allattamento, è responsabile del rachitismo, che sta tornando a manifestarsi anche nel nostro Paese.
Quanto calcio e vitamina D servono in gravidanza?
L’Istituto di Medicina raccomanda 1.000 mg di calcio al giorno nelle donne gravide e in allattamento. Per quanto riguarda la vitamina D, si considerano normali valori pari a 20-30 nanogrammi/ml. La dose raccomandata di vitamina D in gravidanza è di 600 UI al giorno, pari a 15 microgrammi al giorno.
Quando è necessario integrare?
Il calcio va integrato nelle donne che non assumono le quantità giornaliere consigliate attraverso la dieta, come quelle intolleranti a latte e latticini.
L’utilizzo di integratori di vitamina D è consigliato nelle donne a rischio di carenza come quelle con la pelle scura o che per motivi culturali tendono a coprirsi molto, oppure alle future mamme che si espongono raramente al sole o, ancora, a quelle che seguono un’alimentazione povera di vitamina D o che hanno problemi di obesità. Per le altre donne non esistono vere e proprie indicazioni, anche perché dovrebbero già assumere la dose di vitamina D normalmente contenuta nei comuni integratori multivitaminici prescritti in gravidanza (circa 400 UI).