Vertigine parossistica posizionale benigna (BPPV), stagionalità probabilmente correlata a livelli ematici di vitamina D



Una lettera pubblicata da due ricercatori USA sulla rivista Jama – Otolaryngology-Head & Neck Surgery sembra suffragare l’esistenza di una correlazione tra l’incidenza di episodi di BPPV (nota anche come cupololitiasi) e il riscontro di bassi livelli ematici di vitamina D in un campione di soggetti sottoposti a visita otorinolaringoiatrica a Boston. In particolare, è stato osservato che l’incidenza di BPPV potrebbe essere più elevata nel periodo compreso tra i mesi di marzo e di maggio rispetto ad altri periodi dell’anno, a suggerire come le note fluttazioni stagionali dei livelli ematici di vitamina D alle diverse latitudini potrebbero rendere conto della stagionalità di incidenza di questa condizione.

La BPPV è una condizione che si verifica quando gli otoconi – minuscole concrezioni di ossalato e carbonato di calcio che regolano l’equilibrio sia negli spostamenti avanti-indietro sia in quelli su-giù, presenti a livello della macula utricolare, uno dei componenti del sistema vestibolare umano – si distaccano e si muovono all’interno di uno o più canali semicircolari, che controllano l’equilibrio degli spostamenti angolari. L’errata stimolazione dei recettori che ne consegue determina, pertanto la sensazione di vertigine (illusione della rotazione).

“Per quanto il rilascio di otoconi avvenga nella maggior parte dei casi senza causa apparente – scrivono gli autori nella loro corrispondenza – d’altro canto è stato recentemente osservato come i livelli di vitamina D siano relativamente bassi nei pazienti affetti da questa condizione e come la prevalenza di deficit vitaminici sia più elevata in questi ultimi rispetto a controlli sani”.
Non solo:”i pazienti con BPPV – continuano gli autori – mostrano una prevalenza elevata di osteoporosi (OP) e gli episodi di recidivazione sono più comuni nei soggetti affetti da OP rispetto a quelli con densità minerale ossea (DMO) nella norma.”

Poichè uno studio precedente condotto a Boston aveva documentato come i livelli di vitamina D subissero un crollo durante la stagione invernale, raggiungendo un nadir nel corso della primavera (marzo-maggio), si è voluta sondare la giustezza dell’ipotesi dell’esistenza di un andamento stagionale di BPPV correlato alle fluttazioni di vitamina D. A tal scopo è stato messo a confronto il numero di visite otorinolaringoiatriche dovute a questa condizione nella stagione primaverile rispetto ad altri periodi dell’anno.

A tal scopo sono state passate in rassegna 956 visite otorinolaringoiatriche per BPPV condotte in una struttura ospedaliera di Boston nell’arco di un quinquennio (2009-2013), con una media di 191 pazienti/anno).
I risultati hanno mostrato che la media annuale delle visite per BPPV avvenute in primavera (marzo-maggio) era significativamente più elevata rispetto agli altri periodi dell’anno (91,3 visite vs 75,8 visite; p=0,01).
Anche la somma delle visite per BPPV condotte in primavera durante il quinquennio è risultata superiore a quelle delle visite per BPPV condotte negli altri periodo dell’anno (24.525 visite vs 22.819). Tale differenza, però, non è risultata statisticamente significativa.

“Alla luce dell’associazione recentemente descritta tra il deficit di vitamina D e l’incidenza di BPPV, si può ipotizzare – commentano gli autori dello studio – la condivisione da parte di osso e otoconi di alcuni fattori di rischio responsabili del processo di demineralizzazione osservato in entrambi i casi”.

In attesa di conferme sull’etiopatogenesi, è già in corso un trial clinico di intervento disegnato allo scopo di valutare, in maniera prospettica, l’eventuale efficacia della supplementazione di colecalciferolo (vitamina D3 e calcio nel prevenire le recidive di BPPV.

Whithman GT et al. Seasonality of Benign Paroxysmal Positional Vertigo. Jama Otorynolaringology – Head & Neck Surgery (published ahead-of-print)
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